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Le origini dell’Etna
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La Funivia
Visita
Stagione invernale – Sport su neve (da dicembre a marzo):
Gli impianti di Funivia dell’Etna sono aperti tutti i giorni dalle ore 09:00 alle 16:00 (ultima partenza)
Stagione estiva – Escursioni (da aprile a novembre):
Gli impianti di Funivia dell’Etna sono aperti tutti i giorni dalle ore 09:00 alle 16:00 (ultima partenza in salita ore 15:30)
Escursioni al tramonto:
Lunedì, martedì e giovedì con partenza alle ore 17.30 previa prenotazione al numero: +39 095 914141-(42)
Nota bene: quelli di seguito riportati sono i prezzi medi per usufruire del servizio della Funivia. Subiscono cambiamenti in base al periodo dell’anno;
€ Biglietti
65,00 euro a persona comprende:
Funivia a/r da 1900 mt a 2850 mt
Bus Fuoristrada Unimog a/r da 2850 a 3100
Giro sui Crateri Barbagallo accompagnati da una guida vulcanologia
Riduzioni per categorie speciali e bambini sotto i 10 anni.
Al costo di 30 euro puoi usufruire dei servizi di sola andata per singolo mezzo (funivia/fuoristrada).
Al costo di 20 euro puoi usufruire dei servizi di ritorno per mezzo.
Attrezzatura essenziale estiva: pantaloni lunghi, scarpe da trekking, acqua, cappello e giacca a vento.
Avvertimenti importanti: state salendo ad alta quota e su un vulcano in attività pertanto sono possibili imprevisti, chiusure o cambiamenti climatici improvvisi.
Giunti alla quota di 2900 metri è obbligatorio seguire le direttive delle guide vulcanologiche.
Tali indicazioni sono fornite sulle basi di consultazioni e confronti diretti a puro scopo informativo. La redazione non si assume alcuna responsabilità in caso di imprevisti, cambiamenti, chiusure.
Dalla Tonnara a Eloro 6 Km
Ci ritroveremo a un primo bivio dove abbiamo l’occasione di raggiungere la spiaggia di Vendicari, caratterizzata dalla splendida e suggestiva vista dellla Tonnara.
Finita la nostra sosta in spiaggia, raggiungiamo i ruderi della Tonnara e della Torre Sveva . I colori della pietra con la luce del sole si fondono per rendere quasi onirici gli spazi di queste vecchie architetture.
Più avanti incontriamo le vasche ellenistiche , cavità scavate direttamente nelle rocce per diversi usi, tra i quali quello della preparazione del pesce e del “garum” condimento a base di pesce.
Possiamo solo vagamente immaginare le sembianze del luogo in età greco-romana. Possiamo senz’altro comprendere i motivi per cui questo luogo non ha mai smesso di essere enormemente affascinante per l’uomo.
Durante la nostra passeggiata costeggiamo da un lato ancora il ricco e largo Pantano Grande fino al Pantano Piccolo e dall’altro la costiera rocciosa del mare che ci accompagna per tutto questo tratto, regalandoci un vasto e ricco panorama dove potremmo avere la fortuna di guardare uccelli o altri animali nel loro habitat.
Arriviamo alla Spiaggia di Calamosche , caratteristica per essere una conca sabbiosa chiusa dalla costa rocciosa. Mescolandosi, la costa e sabbia, il litorale si arricchisce di specie marine che possiamo ammirare immergendoci. Un luogo perfetto per lo snorkeling.
Continuiamo la nostra passeggiata per la volta di Marianelli risalendo la sponda rocciosa opposta a quella da cui siamo scesi per raggiungere la Spiaggia di Calamosche.
La Spiaggia di Marianelli e poco dopo quella di Eloro sono separate dalla foce del fiume Tellaro. La zona nudista di Marianelli sarà segnalata. Ancora una volta la presenza d’acqua dolce vicina, aumenta il pregio ambientale del luogo.
Infine dalla Spiaggia di Eloro sarà possibile mirare da lontano parti delle mura e delle achitetture dell’antica città greca, per adesso chiusa ai visitatori.
Le prime informazioni in merito all’esistenza delle saline di Vendicari risalgono al Quattrocento, probabilmente l’area del pantano veniva utilizzata persino in epoca greca, dato che nelle vicinanze vi sono dei resti di vasche per la lavorazione del pesce salato.
Le saline furono per la zona una importante risorsa, esse alimentarono il mercato del sale che veniva trasportato tramite imbarcazioni a vela (varchi ‘isalì).
Il lavoro delle saline era tipicamente stagionale da marzo ad agosto. Una giornata tipica dei salinari iniziava la mattina all’alba e proseguiva fino alle 11:00, evitando cosi il torrido caldo di mezzogiorno. Si riprendeva a lavorare nel primo pomeriggio fino intorno alle 17:00.
Le saline verranno chiuse nel 1951 a seguito di una alluvione che aveva procurato parecchi danni alla zona. Oggi le saline vengono utilizzate dagli uccelli come oasi di ristoro e sono una delle più importanti attrattive della riserva.
Le saline furono per la zona una importante risorsa, esse alimentarono il mercato del sale che veniva trasportato tramite imbarcazioni a vela (varchi ‘isalì).
Il lavoro delle saline era tipicamente stagionale da marzo ad agosto. Una giornata tipica dei salinari iniziava la mattina all’alba e proseguiva fino alle 11:00, evitando cosi il torrido caldo di mezzogiorno. Si riprendeva a lavorare nel primo pomeriggio fino intorno alle 17:00.
Le saline verranno chiuse nel 1951 a seguito di una alluvione che aveva procurato parecchi danni alla zona. Oggi le saline vengono utilizzate dagli uccelli come oasi di ristoro e sono una delle più importanti attrattive della riserva.